Nel decreto attuativo del bonus (Dpcm 16 maggio 2018, n. 90), all’articolo 5 comma 1 si legge che le imprese «per accedere al credito di imposta i soggetti interessati, nel periodo compreso dal 1° marzo al 31 marzo di ciascun anno, presentano un’apposita comunicazione telematica con le modalità definite con provvedimento amministrativo del Dipartimento per l’informazione e l’editoria della presidenza del Consiglio dei ministri». Ma a pochi giorni dalla scadenza prevista dalla legge, anche in virtù di quanto pubblicato sul sito del Dipartimento per l’informazione e l’editoria della presidenza del Consiglio dei ministri, non risulta ancora possibile effettuare la comunicazione di accesso al credito.
Il decreto prevede inoltre che, per gli anni successivi al 2018, il Dipartimento per l’informazione e l’editoria provvede «con avviso da pubblicare, entro il quindicesimo giorno antecedente la data di apertura del periodo di presentazione delle domande» alle prescritte comunicazioni «in ordine alle risorse disponibili per la concessione dell’agevolazione di cui al presente decreto». Tuttavia, scrive proprio il Dipartimento sul suo portale, la finestra temporale di presentazione delle domande si apre «sul presupposto naturalmente, dell’esistenza della disponibilità delle necessarie risorse entro tale data». Un presupposto che non si è verificato per il 2019.
Inoltre, si rende noto nell’articolo del 26 marzo 2019 di “Il Quotidiano del Fisco” non vi ancora nessuna informazione per le dichiarazioni inviate per gli anni 2017 e 2018, infatti “non risulta ancora emanato il provvedimento che rende fruibile il credito d’imposta per i due periodi, dato che le imprese potrebbero inserire nei bilanci in chiusura e che, in ogni caso, andrà indicato a quadro RU del modello Redditi 2019”.
Ad oggi è resa nota solo la percentuale provvisoria di ripartizione per il 2018: si tratta del 23% per gli investimenti in radio e televisioni locali e del 26% per i giornali, quotidiani e periodici, cartacei ed online. Solo a seguito della comunicazione dei dati definitivi, sarà dunque possibile utilizzare in compensazione il credito di imposta maturato per gli investimenti del 2017 e del 2018, tramite il modello F24 presentato esclusivamente attraverso i servizi telematici dell’agenzia delle Entrate