La normativa disciplinante il Credito di Imposta per attività Ricerca & Sviluppo detta regole specifiche per ogni voce di spesa che concorre a determinare la base imponibile per il credito di imposta stesso.
In questa sede prenderemo in considerazione il criterio della territorialità.
Il criterio suddetto, in particolare, incide non solo sull’ammissibilità della spesa, ma anche per il riconoscimento di un’agevolazione maggiorata, a seconda del luogo in cui si intraprende l’attività di R&S.
In ordine alla spesa relativa al personale, la normativa prevede:
- Che le attività vengano svolte “internamente” all’impresa;
- Una maggiorazione dell’agevolazione per la spesa riferita agli under 35 – a condizione che tali risorse umane siano “impiegate in laboratori e altre strutture di ricerca situate nel territorio italiano”.
Relativamente alla ricerca “extra muros” è necessario – ai fini della territorialità:
- Che i commissionari siano fisicamente residenti in Europa o in Stati aderenti all’accordo sullo Spazio economico europeo e/o ricompresi nell’elenco contenuto nel DM 4 settembre 1996.
Tale requisito è richiesto anche per l’acquisto (anche in licenza d’uso) di privative industriali e per i servizi di consulenza, inerenti all’attività di R&S.
Restano senza indicazioni territoriali specifiche gli acquisti per materiali, forniture e/o per beni di consumo unitamente alle quote di ammortamento, i canoni di locazione finanziaria e/o semplice e altre voci residuali di investimento. Sul punto, si ritiene che queste voci contribuiscano e siano inerenti alla ricerca intra muros.
Tuttavia, nell’ambito di tutte le agevolazioni connesse ad Industria 4.0, il presupposto della territorialità è solitamente soddisfatto privilegiando quegli investimenti che siano “destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato”.
Se questo é il minimo comune denominatore delle misure incentivanti, si dovrebbe ritenere che i beni destinati all’attività di Ricerca & Sviluppo debbano essere impiegati “preferibilmente” nelle strutture aziendali presenti sul territorio nazionale.
Fonte: il Quotidiano del Fisco – 17.01.2020