La manovra economica 2018 ha prorogato per l’anno 2019 il credito d’imposta finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico sulla formazione 4.0, compresi i corsi online, con importi differenziali. La medesima misura del MISE prevede finanziamenti anche in caso di acquisti di macchinari aggiornati alle tecnologie 4.0.
Il finanziamento per gli acquisti è allargato ai liberi professionisti, tra cui i Commercialisti, ma viene confermata la loro esclusione dal credito d’imposta sulla formazione, come per l’annualità precedente.
L’Associazione dei Dottori Commercialisti aveva già denunciato le contraddizioni della disposizione, la quale, da un lato, incentiva i professionisti ad investire nella tecnologia utilizzata negli studi professionali e dall’altra esclude la possibilità per loro di scaricare il costo della relativa formazione.
Con comunicato stampa del 23 gennaio 2019, l’Associazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e l’Associazione Nazionale Commercialisti hanno lamentato il fatto che i liberi professionisti sono quindi rimasti esclusi, come per l’annualità precedente, dal credito d’imposta sulla formazione 4.0.
Dal comunicato emerge che: “La professione del Commercialista non può oggi esimersi dall’utilizzo delle smart tecnologies, soprattutto in considerazione delle richieste dei nuovi mercati che impongono procedure snelle ed efficienti e la piena collaborazione inter e intraprofessionale, anche in modalitá remota. La nostra professione è strettamente correlata alla tecnologia, utilizzata anche per trasmettere, gratuitamente, allo Stato una moltitudine di dati e informazioni, oltre che per dialogare con i portali istituzionali nel rispetto delle scadenze del nostro lavoro. Da una parte lo Stato ci mette a disposizione infrastrutture tecnologiche inefficienti con cui ci troviamo a combattere ogni giorno e dall’altra ci esclude da alcune agevolazioni sulla tecnologia che, soprattutto per gli studi medio piccoli, potrebbero aprire la possibilità all’implementazione della dotazione tecnologica con la conseguente apertura verso nuovi mercati e nuove collaborazioni.”
Entrambe le associazioni hanno pertanto avanzato la richiesta, nei confronti del Governo, di estensione anche ai liberi professionisti del credito d’imposta relativo alla formazione sulle tecnologie 4.0, chiedendo quindi di sanare l’ennesima ingiustizia nei confronti delle professioni. È una richiesta questa con la quale i professionisti intendono rivendicare la loro dignità e il rispetto che meritano al pari delle aziende.