Si scrive diritto soggettivo alla formazione, si legge autodeterminazione del proprio percorso formativo. Ad introdurlo è stato il nuovo contratto nazionale dei metalmeccanici.
Secondo l’accordo, se l’azienda non definisce il “contenuto” delle 24 ore di aggiornamento previste nel triennio, è il dipendente stesso a dovere – e potere – scegliere quali corsi seguire e quali competenze rafforzare sulla base delle proprie esigenze e dei propri interessi, cercando tra le offerte formative presenti sul territorio o nei portali online. In questo caso le ore occupate per la formazione saranno per 2/3 durante l’orario di lavoro e per 1/3 extra orario e l’azienda dovrà contribuire con 300 euro per singolo lavoratore.
La novità è interessante in quanto coniuga la necessità dell’azienda di sviluppare nuove competenze con quella dei lavoratori di aggiornare la propria professionalità e i propri saperi, permettendo a ognuno di aggiornarsi nel proprio settore, seguendo le novità della propria area di competenza e colmando le proprie, eventuali, lacune. In questo modo, tra l’altro, i direttori del personale possono condividere con i dipendenti stessi la responsabilità della formazione. Come chiarisce il “Sole 24 Ore” nell’articolo “Formazione sempre più diritto soggettivo” pubblicato il 13 marzo 2019, si evidenzia come la formazione continua non sia solo funzionale alle esigenze aziendali, ma è sempre più un “tassello fondamentale per la crescita professionale della persona”, per l’acquisizione di competenze chiave nell’Impresa 4.0.
L’introduzione del diritto soggettivo alla formazione nel contratto nazionale dei metalmeccanici, fa scuola anche negli integrativi aziendali. L’accordo firmato ad aprile 2018 alla Manfrotto (settore metalmeccanico) definisce la valutazione delle competenze come un processo che avviene durante tutto l’arco dell’anno. Alcuni accordi prevedono infatti:
- indennità come forma di riconoscimento delle competenze acquisite al termine dei percorsi di formazione, come l’intesa di maggio 2018 per i dipendenti della Campari (settore alimentare);
- forme di rimborso per le spese di viaggio sostenute per partecipare ad iniziative di formazione fuori sede, come prevede l’accordo di marzo 2018 dell’Agenzia delle Entrate (settore riscossione)”;
- orario di lavoro più flessibile, come prevede l’accordo di maggio 2018 di Amazon (settore terziario) e orario plurisettimanale, come previsto nel settore metalmeccanico per far fronte alle oscillazioni produttive;
- conciliazione tra vita lavorativa e vita privata, attraverso lo smart working, in crescita dall’8% del 2017 al 18%.