Con sentenza n. 44737, depositata il 5 novembre 2019, la Corte di Cassazione, chiarisce che ai fini della prova della consumazione del reato di indebita compensazione di cui all’art. 10 quater del D.Lgs 74/2000, è necessario accertare l’illecito impiego dei crediti dai modelli F24 relativi all’anno oggetto di verifica, essendo il modello F24 l’unico strumento imposto per effettuare le compensazioni.
In particolare, il reato di indebita compensazione si realizza mediante l’impiego di crediti non spettanti o inesistenti, pertanto è necessario che il mancato versamento sia provato da un’operata compensazione tra le somme dovute all’erario e crediti verso il contribuente, non spettanti o inesistenti.
Il reato si consuma all’atto della presentazione dell’ultimo modello F24, relativo all’anno oggetto di verifiche e non quello della successiva dichiarazione dei redditi (nel quale, appunto, deve risultare l’indicazione dei presunti crediti spettanti ed esistenti)
Fonte: IPSOA – 6.11.2019