La legge di bilancio 2019 ha introdotto lo strumento del voucher per ogni PMI che si avvalga di una consulenza specialistica per la propria trasformazione digitale. In particolare, la consulenza dovrà essere diretta a sostenere i processi di trasformazione tecnologico-digitale (compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali).
L’intervento sarà finanziato fino al 2021 da un fondo Mise dedicato di 25 milioni di euro l’anno.
Il contributo a fondo perduto coprirà:
- 50% dei costi sostenuti (fino a 40.000 euro) dalle PICCOLE e MICRO Imprese;
- 30% dei costi sostenuti dalle MEDIE Imprese (fino a 25.000 euro);
- In caso di reti di imprese, il limite del voucher (a copertura del 50% dei costi) aumenterà fino a 80.000 euro.
Sarà figura dell’Innovation Manager ad analizzare le esigenze reali della PMI, individuando in che modo la digitalizzazione possa aiutare l’impresa.
Entro marzo 2019 il MISE sarà chiamato a definire i requisiti di qualificazione e selezione per l’iscrizione all’apposito Albo. Le principali associazioni di settore (Confcommercio, Confartigianato, ecc..) hanno provato ad individuare le esigenze reali delle PMI e ne è emerso quanto segue:
- per operatori dell’agricoltura biologica e biodinamica: migliorare la tracciabilità dei prodotti (anche attraverso la fotografia digitale dai droni o il sistema delle c.d. “etichette intelligenti”);
- per le industrie elettrotecniche ed elettroniche: condivisione dei dati piuttosto che la gestione del ciclo di vita del prodotto (a titolo esemplificativo, si pensi all’installazione di sensori che rilevano alcuni parametri di funzionamento dei macchinari e attraverso l’analisi dei dati riescono a prevenire e predire (manutenzione predittiva) il guasto prima che si verifichi);
- per gli esercizi commerciali: approfondire ed ottimizzare la relazione con il cliente, non solo durante l’interazione nel punto vendita, ma prima e dopo piuttosto che l’ottimizzazione del customer journey.