Fino al 6 dicembre 2019, le PMI potranno predisporre le proprie domande di contributo per accedere alle agevolazioni messe a disposizione da Mise per la misura Innovation Manager. I contributi andranno a supportare l’acquisizione di consulenze fornite da manager qualificati, col fine di incoraggiare i processi di trasformazione tecnologica e digitale delle PMI. Per maggiori approfondimenti sulla misura innovation manager, visita il nostro articolo: [link a nostro articolo recente su innovation manager: Innovation Manager]
Per poter richiedere il contributo, i manager dovranno essere selezionati dall’elenco di quasi 9.000 specialisti, messo a disposizione dal Mise. I manager devono essere inoltre indipendenti dall’azienda alla quale presteranno i propri servizi, ed essere inseriti temporaneamente (contratto di consulenza non inferiore a 9 mesi e non superiore a 15 mesi) nella struttura organizzativa dell’impresa. La normativa applicabile alla figura dell’innovation manager appare dunque essere quella definita dall’art. 2229 c.c. che, improntato sul contratto d’opera ex art. 2222 c.c., disciplina la prestazione intellettuale offerta da professionisti iscritti nell’apposito albo di appartenenza.
È inoltre anche importante notare che le figure professionali definite come “manager” svolgono solitamente incarichi dirigenziali, con particolari condizioni favorevoli legate alle significative responsabilità assunte. Ci si aspetta dunque che il contratto di consulenza con l’innovation manager rispecchi tali considerazioni. Tuttavia, il Mise non ha dettagliato i requisiti specifici dei contratti di consulenza con gli innovation manager. Si attendono quindi eventuali chiarimenti in merito per definire in modo sempre più preciso le caratteristiche e l’inquadramento normativo dell’innovation manager.
Fonte: Corriere della Sera, 02.12.2019