Con un comunicato stampa del 27 febbraio 2018, il Ministero dello Sviluppo Economico informa che è online “Startup Survey – La prima indagine sulle neoimprese innovative in Italia”, l’ebook curato da Ministero stesso in collaborazione con l’Istituto nazionale di statistica.
L’ebook è nato dall’esigenza di portare alla luce aspetti inediti di natura socio-culturale sul fenomeno delle nuova imprenditoria innovativa in Italia.
L’indagine è stata svolta tramite un questionario posto ai fondatori di startup relativamente al percorso di studi e professionale, con un focus sulla rilevanza dello stesso rispetto all’attività dell’impresa; ai canali attivati per il finanziamento della startup; alle strategie adottate a tutela del contenuto innovativo dell’idea imprenditoriale. L’indagine ha inoltre cercato di valutare il livello di conoscenza e di soddisfazione degli startupper rispetto alle agevolazioni loro rivolte e di raccogliere le loro proposte di miglioramento.
Il questionario ha visto la partecipazione di 2.250 imprese, il 44% delle 5.150 startup innovative iscritte nella sezione dedicata del registro delle imprese alla data di riferimento per la rilevazione (31 dicembre 2015): un tasso di risposta di tutto rispetto, considerando la volontarietà della partecipazione all’indagine e la complessità dei quesiti posti.
Ai fondatori di startup è stato chiesto di raccontare la loro esperienza da una pluralità di prospettive, tra queste:
- il loro percorso di studi e professionale, con un focus sulla rilevanza dello stesso rispetto all’attività dell’impresa;
- i canali attivati per il finanziamento della startup;
- le strategie adottate a tutela del contenuto innovativo dell’idea imprenditoriale.
Composto da 42 domande, il questionario somministrato alle imprese è stato suddiviso in quattro sezioni tematiche:
- Nella prima sezione vengono accesi i riflettori sul “capitale umano” delle startup innovative, ossia sulle caratteristiche dei soci e dei dipendenti che ne compongono la forza lavoro. L’indagine smentisce alcuni luoghi comuni, come quello che descrive i founder come “nativi digitali” alla prima esperienza professionale.
- La seconda sezione riguarda un tema molto ricorrente nel dibattito nazionale sulle startup: l’accesso alla finanza. Ne risulta, tra l’altro, che l’enfasi riposta sul tema del venture capital pare non essere condivisa da una parte non trascurabile degli startupper.
- La terza sezione approfondisce il processo seguito dai fondatori delle startup per acquisire, tutelare e portare sul mercato la propria innovazione. Emerge un dato preoccupante: molti startupper non utilizzano – e spesso nemmeno conoscono – gli strumenti di protezione della proprietà intellettuale.
- La quarta e ultima sezione raccoglie il punto di vista degli startupper sulle misure di agevolazione loro attribuite dallo Startup Act italiano, nonché le loro proposte su come migliorare il quadro normativo.